Un tempo acclamato come uno strumento rivoluzionario per la riduzione del danno e un’alternativa più sicura al fumo, lo svapo si è rapidamente evoluto in un enigma per la salute pubblica globale. Commercializzate con design eleganti e aromi allettanti, le sigarette elettroniche hanno permeato la vita quotidiana, in particolare tra i giovani. Eppure, nuove prove scientifiche dipingono un quadro profondamente preoccupante: l’aerosol inalato durante lo svapo abituale rilascia un complesso cocktail di sostanze chimiche che infliggono danni sistemici ben oltre quanto inizialmente previsto. Quello che un tempo era percepito come vapore acqueo innocuo si rivela ora un cavallo di Troia, che provoca danni profondi e spesso irreversibili agli apparati più vitali del corpo.
1. Conseguenze cardiovascolari: danni invisibili ai vasi vitali
Una ricerca rivoluzionaria ha sfatato il mito secondo cui lo svapo eviti agli utenti la devastazione cardiovascolare associata alle sigarette tradizionali. Uno studio biennale di riferimento condotto dal Dott. Maxime Boidin della Manchester Metropolitan University ha dimostrato che gli svapatori di lunga data presentano danni arteriosi indistinguibili da quelli dei fumatori, un precursore chiave di infarti e ictus. Utilizzando il test della funzione endoteliale vascolare (FMD), i ricercatori hanno scoperto che sia gli svapatori che i fumatori presentavano una dilatazione arteriosa gravemente compromessa, che limitava il flusso sanguigno agli organi e indicava un danno vascolare significativo. 12
Questo danno deriva da molteplici fonti: infiammazione indotta dalla nicotina combinata con metalli tossici e composti carbonilici (come la formaldeide) presenti negli aerosol dello svapo. Queste sostanze chimiche innescano stress ossidativo e morte cellulare all’interno dei vasi sanguigni. In modo allarmante, il Dott. Boidin ha osservato che lo svapo potrebbe rappresentare pericoli maggiori del fumo a causa dei suoi modelli di consumo “furtivi”: gli utenti possono svapare ininterrottamente in ambienti chiusi, a differenza dei fumatori che di solito escono per pause sigaretta discrete. Ciò porta a una maggiore esposizione cumulativa alle tossine durante il giorno 12.
2. Danni respiratori: dal respiro sibilante alla malattia polmonare irreversibile
I polmoni sono i primi a subire l’impatto dello svapo. Oltre a irritazioni temporanee come tosse e mal di gola, studi a lungo termine collegano lo svapo a patologie respiratorie croniche, tra cui un aumento del 50% del rischio di sviluppare BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) tra i non fumatori 10. Gli effetti acuti sono altrettanto preoccupanti: lo svapo innesca stress ossidativo, tossicità polmonare e una maggiore resistenza delle vie aeree, rendendo la respirazione difficoltosa anche per individui giovani e altrimenti sani 10.
Gli additivi aromatizzanti, in particolare quelli dolci o fruttati, intensificano questi rischi. I ricercatori dell’Università della California del Sud hanno scoperto che gli e-liquid aromatizzati causano il danno al DNA maggiore nelle cellule orali e respiratorie, accelerando le mutazioni cellulari che precedono la malattia 4. Anche un’esposizione minima è pericolosa; I dati dello studio statunitense PATH hanno mostrato che le persone che svapavano solo da 2 a 10 volte presentavano un rischio 1,4 volte maggiore di attacchi d’asma9.
3. Cancro, sostanze chimiche e mutazioni cellulari
Sebbene i dati a lungo termine sul cancro siano ancora in evoluzione a causa della relativa novità dello svapo, le prime evidenze sono allarmanti. Una revisione sistematica del 2025 che ha analizzato 143.975 pazienti ha identificato tassi elevati di cancro alla cervice, al seno e alla prostata tra gli svapatori8. Questo potenziale cancerogeno deriva da diverse fonti:
- Formaldeide e acroleina: questi noti cancerogeni si formano quando i solventi degli e-liquid (glicole propilenico e glicerolo vegetale) si surriscaldano.
- Metalli pesanti: gli aerosol delle sigarette elettroniche contengono nichel, cromo, piombo e arsenico, tutti classificati come cancerogeni di Gruppo 1 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro58.
- Idrocarburi policiclici aromatici (IPA): questi composti che alterano il DNA sono presenti in concentrazioni fino a cinque volte superiori rispetto al fumo di sigaretta8.
I ricercatori dell’USC hanno documentato un danno al DNA doppio nelle cellule orali degli svapatori rispetto ai non utilizzatori, un danno che si è manifestato entro pochi mesi dall’uso4. Tale danno cellulare pone le basi per trasformazioni maligne.
4. Vulnerabilità giovanile: una generazione a rischio
I giovani rappresentano la fascia demografica più vulnerabile allo svapo. Nel Regno Unito, il 15,8% dei giovani tra i 16 e i 24 anni svapa regolarmente, il tasso di utilizzo più alto tra tutte le fasce d’età. Questa tendenza è particolarmente pericolosa perché la nicotina compromette lo sviluppo cerebrale degli adolescenti, aumentando la suscettibilità a dipendenza, ansia e depressione. È preoccupante che pediatri come la professoressa Rachel Isba riferiscano di curare bambini di appena 11 anni per dipendenza da nicotina, con alcuni che si svegliano ogni notte per svapare. Le tattiche di marketing aggravano questa crisi. I dispositivi dai colori vivaci e dagli aromi dolci, ora vietati nel Regno Unito, si rivolgono ai giovani, mentre i social media ne normalizzano l’uso costante. Molti giovani consumatori, come il venticinquenne Adam nello studio del Dott. Boidin, passano rapidamente dall’uso occasionale al consumo dell’equivalente di nicotina di 12 pacchetti di sigarette in soli tre giorni.
5. La trappola della dipendenza: quando la “scelta” diventa compulsione
La minaccia per la salute pubblica dello svapo si estende oltre il danno fisico, fino a una profonda dipendenza psicologica. Le formulazioni ad alto contenuto di nicotina (ad esempio, i sali) veicolano la droga al cervello in modo più efficiente rispetto alle sigarette, accelerando la dipendenza. Gli utenti segnalano irritabilità, ansia e annebbiamento cognitivo quando tentano di smettere, sintomi che rispecchiano la tradizionale astinenza da nicotina. Questa dipendenza si autoalimenta; le pressioni sociali e la facilità di svapare in modo discreto rafforzano l’uso abituale, intrappolando gli utenti in un ciclo in cui lo svapo sembra essenziale per le attività quotidiane.
Risposte globali e la strada da seguire
Di fronte a prove sempre più numerose, i governi di tutto il mondo stanno prendendo provvedimenti:
- Il Regno Unito ha vietato le sigarette elettroniche usa e getta nel 2024 per limitarne l’accesso da parte dei giovani.
- Hong Kong ha vietato tutti i prodotti alternativi al fumo, comprese le sigarette elettroniche.
- Lo stato di Melaka, in Malesia, sta elaborando una legge per vietare la produzione e la vendita di sigarette elettroniche.
I sostenitori della salute, tra cui il Dott. Boidin, chiedono misure ancora più severe, suggerendo che le sigarette elettroniche dovrebbero essere strumenti per smettere di fumare solo su prescrizione medica, con una durata d’uso strettamente limitata.
La foschia che circondava la sicurezza dello svapo si è finalmente diradata, rivelando un panorama di danni significativi e multiformi. Dal cuore e dai polmoni al livello cellulare, lo svapo quotidiano provoca danni che sono paralleli – e per certi aspetti, superiori – a quelli delle sigarette tradizionali. Per i giovani, rappresenta un’emergenza di salute pubblica; per i responsabili politici, un urgente invito all’azione. Mentre la ricerca continua a svelare i danni nascosti dello svapo, la scelta più prudente rimane chiara: evitare il primo tiro e, se si svapa, cercare supporto per smettere. Il vapore può dissiparsi, ma le sue conseguenze persistono indefinitamente nei sistemi più vulnerabili dell’organismo.