L’industria globale dello svapo è cresciuta a un ritmo notevole nell’ultimo decennio, con le sigarette elettroniche usa e getta che sono diventate uno dei segmenti di prodotto più popolari. La loro praticità, portabilità e il design intuitivo le hanno rese apprezzate sia dai principianti che dagli utenti più esperti. Tuttavia, mentre i consumatori spesso si concentrano su profili aromatici, numero di boccate e durata della batteria, pochi si soffermano a considerare dove questi dispositivi vengono effettivamente prodotti. Comprendere le origini delle sigarette elettroniche usa e getta non solo rivela molto sulla loro qualità e consistenza, ma fa anche luce sulle tendenze più ampie nella produzione e nelle catene di approvvigionamento all’interno dell’industria dello svapo.
Cina: l’epicentro della produzione di sigarette elettroniche usa e getta
La stragrande maggioranza delle sigarette elettroniche usa e getta oggi sul mercato viene prodotta in Cina, in particolare in città come Shenzhen e Dongguan, situate nella provincia del Guangdong. Shenzhen, spesso definita la “Silicon Valley dell’hardware”, ospita molti dei più importanti produttori di sigarette elettroniche e produttori di apparecchiature originali (OEM) al mondo. Questa regione è diventata la spina dorsale dell’industria globale delle sigarette elettroniche, responsabile della produzione di dispositivi sia per marchi noti che per aziende white-label.
Marchi come ELFBAR, HQD, Vuse, Geek Bar e Puff Bar fanno ampio affidamento sull’infrastruttura produttiva cinese grazie alla sua scalabilità, all’integrazione della catena di approvvigionamento e all’efficienza dei costi. Questi produttori sono in grado di produrre milioni di unità al mese mantenendo il controllo di qualità attraverso un’automazione avanzata e manodopera qualificata.
Perché la Cina domina il mercato
Ci sono diverse ragioni per cui la Cina rimane la forza dominante nella produzione di sigarette elettroniche:
- Infrastruttura consolidata: Shenzhen ha dedicato anni a costruire la sua reputazione come centro di produzione di elettronica. Dispone di una rete ben sviluppata di fornitori di componenti come batterie, chip e atomizzatori, essenziali per le sigarette elettroniche usa e getta.
- Forza lavoro qualificata: la regione beneficia di una forza lavoro esperta nell’elettronica di precisione e nell’efficienza delle linee di assemblaggio, che consente un rapido aumento della produzione senza sacrificare la qualità del prodotto.
- Produzione flessibile: le fabbriche cinesi offrono servizi flessibili, dagli ordini di piccoli lotti per i marchi di sigarette elettroniche startup alle grandi produzioni per la distribuzione globale. Questa flessibilità è una delle ragioni principali per cui anche le aziende occidentali si rivolgono ai produttori cinesi.
- Contesto normativo: sebbene il governo cinese abbia iniziato a inasprire le normative sulle sigarette elettroniche, la produzione per l’esportazione rimane relativamente semplice, consentendo alle aziende di conformarsi agli standard di sicurezza internazionali pur continuando a godere di condizioni di produzione favorevoli.
Altri centri di produzione
Mentre la Cina rimane dominante, altri paesi hanno iniziato a sviluppare le proprie capacità produttive, soprattutto in risposta alle pressioni normative e alla crescente domanda di trasparenza da parte dei consumatori.
- Stati Uniti
Alcuni marchi, in particolare quelli che vendono al mercato americano, hanno trasferito parte della loro produzione o dell’assemblaggio finale negli Stati Uniti. Aziende come Juul Labs, che originariamente aveva sede a San Francisco, hanno puntato sull’innovazione e sulla conformità normativa negli Stati Uniti. Tuttavia, anche in questi casi, molti dei componenti principali, come i circuiti stampati e gli elementi riscaldanti, provengono ancora dall’Asia e vengono poi assemblati localmente.
Questo approccio consente ai marchi di commercializzarsi come “made in USA” o “assemblati negli Stati Uniti”, il che può attrarre i clienti attenti al controllo qualità e agli standard di produzione etici.
- Europa
In Europa, in particolare in paesi come Regno Unito e Germania, alcune aziende di sigarette elettroniche hanno investito in impianti di assemblaggio e confezionamento locali. In Europa, l’attenzione tende a concentrarsi maggiormente sulla conformità alle normative e sulla sostenibilità piuttosto che sulla produzione su larga scala. Marchi come Totally Wicked nel Regno Unito, ad esempio, possono importare componenti ma gestire l’assemblaggio finale e i test localmente per soddisfare le normative della Direttiva sui prodotti del tabacco (TPD) dell’Unione Europea.
- Corea del Sud e Giappone
Sebbene non abbiano le stesse dimensioni della produzione cinese, i produttori in Corea del Sud e Giappone sono riconosciuti per i loro componenti di alta gamma, in particolare batterie ed elettronica di precisione. Alcuni marchi di sigarette elettroniche premium si riforniscono di tecnologia per batterie e sensori da questi paesi per garantire prestazioni e sicurezza migliori.
Partnership OEM e ODM
È anche importante notare che molti marchi di sigarette elettroniche usa e getta popolari non possiedono fabbriche. Invece, collaborano con partner OEM (Original Equipment Manufacturer) e ODM (Original Design Manufacturer), principalmente in Cina. Queste partnership consentono ai proprietari dei marchi di concentrarsi sul marketing e sulla distribuzione, mentre i partner di produzione gestiscono il processo di progettazione e produzione.
Ad esempio, un marchio americano potrebbe progettare le proprie formule di aromi e il proprio packaging, ma affidarsi a una fabbrica cinese per la produzione dell’hardware e dei pod per e-liquid. Questo modello ha consentito una rapida espansione e una reattività al mercato, ma può creare difficoltà nel controllo qualità e nella tutela della proprietà intellettuale.
Qualità e regolamentazione
Con la maturazione del settore, il controllo qualità e la regolamentazione stanno diventando più importanti che mai. Paesi come Stati Uniti, Australia e membri dell’Unione Europea stanno introducendo linee guida più severe in materia di etichettatura dei prodotti, divulgazione degli ingredienti e sicurezza dei prodotti. Ciò spinge i produttori, soprattutto quelli cinesi, ad adottare standard più elevati di test e certificazione.
I marchi che desiderano rimanere competitivi a livello globale sottopongono sempre più spesso i propri partner produttivi a audit di terze parti, processi di certificazione ISO e rigorosi controlli di conformità. Questa evoluzione sta gradualmente cambiando la percezione che i prodotti realizzati in Cina siano di qualità inferiore.
Il panorama produttivo delle sigarette elettroniche usa e getta è in gran parte concentrato in Cina, in particolare a Shenzhen, che dispone delle infrastrutture, delle competenze e dell’integrazione della catena di approvvigionamento necessarie per una produzione su larga scala. Tuttavia, con l’inasprimento delle normative globali e la crescente consapevolezza dei consumatori, sempre più marchi si stanno orientando verso pratiche di produzione trasparenti, conformi ed etiche, spesso includendo l’assemblaggio finale in regioni come gli Stati Uniti e l’Europa. Sia per i consumatori che per i rivenditori, capire dove vengono realizzati questi prodotti è fondamentale per valutarne qualità, autenticità e sicurezza. Con la continua evoluzione del mercato dello svapo, evolveranno anche le strategie adottate dalle aziende per produrre e distribuire i propri prodotti a un pubblico globale in crescita.